Regolamento contro il benzene, il sindacato drizza il naso (2023)

ILla maggioranza al Comune, che si ricompone, al sindacato, che storce il naso. Se vuoi usare la sintesi, sono le reazioni di oregolazione dei picchi di benzenea firma del Sindaco Rinaldo Melucci. Come è noto, il primo requisito del regolamento "condizionale e urgente" chiesto dal sindaco prevede che «Acciaierie d'Italia e Ilva in amministrazione straordinaria, ciascuno per le proprie competenze e responsabilità, hanno 30 giorni di tempo per individuare gli impianti responsabili dell'aumento della concentrazione di benzene registrato dalle centraline atmosferiche". AdI e Ilva devono "individuare una tempestiva soluzione al problema" altrimenti "entro 60 giorni dalla ordine, sarà necessario continuare con l'arresto del sistema in quella zona".

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Nel video,Melucci voleva rifarlo: «È importante intervenire perché la vita e gli interessi di questa comunità siano rispettati da chi nella grande industria continua a non rispettare le regole. Asl Taranto e Arpa Puglia inviano dati precisi che fanno luce sui picchi di benzene che sono un problema per la salute umana, e noi vogliamo che quel problema venga risolto. Soprattutto, dobbiamo proteggere le persone più piccole e fragili di questa città".

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Il regolamento, che segue un analogo provvedimento del 2020, non sembra vedere di buon occhioFiom Cgil. DopoRoberto D'Andrea, Coordinatore Nazionale della Siderurgia e Francesco Brigati, Segretario Generale della Fiom CGIL di Taranto, "si fa sempre più critica la precedente vertenza sull'Ilva per ordinanza del sindaco Rinaldo Melucci", e dall'ordinanza stessa "si evince che negli ultimi mesi ci sono state ripetute comunicazioni tra Sindaco, Ministero dell'Ambiente, Istituto superiore della Salute, Assessorato alla Salute e all'Ambiente della Regione Puglia, Ares Puglia, Arpa e Asl Taranto, che di fatto hanno escluso il confronto con lo stabilimento Rls e con le Rsu, privandosi della possibilità di essere consapevoli di quanto accadeva all'interno la fabbrica siderurgica e di sequestrare per preservare la salute degli operai che sono i primi ad esserne esposti”.

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"Chiederemo un'ispezione degli atti per valutare più nel dettaglio quanto scritto nel regolamento sindacale e un incontro con i ministeri competenti", sottolineano D'Andrea e Brigati, per i quali "il precedente contenzioso sull'Ilva rischia di crollare se non arrivano risposte rapide" pervenute dai ministeri competenti sul futuro ambientale e industriale, che necessitano di approfondimento sulle prospettive future, ma soprattutto nell'attuale gestione dello stabilimento siderurgico di Taranto e del gruppo AdI".

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Per Fioma, «la fase di transizione, fino all'ingresso della quota di maggioranza di Invitalia nel capitale sociale di Acciaierie d'Italia, crea criticità soprattutto nella gestione degli impianti che, a causa della mancata pianificazione delle attività di manutenzione ordinaria e straordinaria, non garantiscono livelli di produzione sufficienti o standard ambientali adeguati. Inoltre, negli ultimi giorni abbiamo assistito ad un inspiegabile aumento del numero di lavoratori licenziati, gran parte dei quali relativi alle manutenzioni centrali e produttive, che potrebbero seriamente minacciare la sicurezza dei lavoratori e la protezione degli impianti attualmente in funzione. La richiesta è attivaServiva Adolfo Ursodi "chiamare le parti sociali".

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Dal punto di vista ecologico,Il Presidente di Peacelink Alessandro Marescottirileva che «l'ordinanza sul benzene del sindaco Taranto arriva dopo una lunga e continua serie di segnalazioni di Peacelink sui picchi di benzene e sulle tendenze al rialzo nel quartiere Tamburi. Il lavoro di documentazione in corso svolto da Peacelink sui social network è stato un esperimento unico in Italia di "citizen science" basato sulle tecnologie digitali. Ogni volta che il benzene aumentava, il software Omniscope inviava automaticamente un tweet su Twitter per allertare il pubblico e le autorità». occorre "fare l'effetto in via definitiva portando documentazione tecnico-scientifica per Asl e Arpa". nell'ambito della nuova procedura dell'Aia, approvazione ambientale integrata".

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E la politica? Il primo effetto del regolamento sembra essere quello di "chiudere i ranghi" della maggioranza.Stefania Fornaro, capogruppo Con, definendolo addirittura "un atto d'amore del sindaco per la nostra città". QuelloConsigliere comunale di Europa Verde, Antonio Lenti, afferma che lo stesso decreto "porta anche la nostra firma" e aggiunge che "contraddice e va in senso opposto alla nuova richiesta dell'Aia di Acciaierie d'Italia, che non prevede la decarbonizzazione ma la continuità della produzione delle caldaie a carbone e la raddoppio della produzione grazie al riavvio dell'altoforno 5". ILPd, AttraversoVenerabile Ubaldo Pagano, il consigliere regionale Di Gregorio, il consigliere Mattia Giorno e il segretario provinciale Filippettisi schiera con il sindaco, che ottiene anche da lui l'okL'eurodeputata dei Verdi, Rosa D'Amato, che definisce il provvedimento “segnale forte”. AMovimento a 5 stelle"I temi della transizione ecologica e della tutela dell'ambiente e della salute nella nostra città restano prioritari".

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Ma ciò che è particolarmente significativo alla luce di quanto registrato nelle cronache politiche di questi giorni èil parere del consigliere regionale di Italia Viva, Massimiliano Stellato. "Il decreto sulle emissioni di benzene firmato dal sindaco di Taranto e le proposte sull'accordo di Il programma per l'ex Ilva, queste sono due iniziative preziose'. Sostiene Stellato: «L'ho detto prima: Italia Viva sostiene il percorso dell'accordo di programma sull'ex Ilva e si augura che possa svilupparsi rapidamente, sia per la progettazione di un modello di fabbrica più ecologico e tecnologicamente avanzato, sia per la ripristino di un più corretto rapporto tra le opere in ferro e il territorio. Nelle sue dichiarazioni il Ministro per l'imprenditoria ha mostrato una notevole apertura verso l'accordo di programma”.

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Prosegue Stellato: "Lo schema c'è, le idee e gli obiettivi ci sono, le priorità sono state individuate, ora si tratta di mettere a punto l'accordo con i contenuti, specificando i livelli istituzionali che se ne occuperanno. , le loro responsabilità, il ruolo delle parti sociali e coinvolgimento, fasi di transizione e strumenti finanziari necessari. Inserito in un contesto più articolato che vede il territorio tarantino destinatario di importanti risorse quali il Pnrr, l'Accordo Istituzionale di Sviluppo e il Just Transition Fund, l'Accordo di Programma può e deve essere un passo verso la realizzazione di una nuova città moderna e diversificata un'economia che protegge i posti di lavoro e crea nuove opportunità. L'accordo di programma deve servire alla trasformazione dell'ex Ilva, non alla sua chiusura. Questo potrebbe metterlo sulla strada della ripartenza'.

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Per Stellato «l'accordo dovrebbe allineare l'acciaieria tarantina alle più avanzate e moderne acciaierie, ma anche tutelare maggiormente l'ambiente e la salute. Che restano priorità, come dimostra nelle ultime ore l'ordinanza del sindaco di Taranto sulle emissioni di benzene. In tal senso, auspichiamo che le aziende interessate dal regolamento non intraprendano il consueto iter di denunce al Tar, ma aprano un confronto con le istituzioni cittadine e provvedano a determinare la fonte di queste emissioni per poter intervenire in modo adeguato». Per intenderci: "Su questi punti, Italia Viva e il sottoscritto non mancheranno di dare il loro appoggio".

La Fim Cisl: "Gli attriti peggiorano"

"La decarbonizzazione e l'intesa di programma, a cui non siamo comunque contrari, per noi sono di secondo piano. Li raggiungeremo se oggi aumentiamo la produzione e avviamo la ricostruzione di Afo/5".Roberto Benaglia, Segretario Generale della Fim Cisl, interviene al Consiglio Generale della Fim Cisl Taranto-Brindisi, nella città adriatica e ripercorre la crisi dell'ex Ilva. "La madre di tutte le crisi", ha definito Benaglia, "Il governo ha investito soldi ma non è cambiato nulla, l'ultimo buon contratto che abbiamo firmato non è bastato perché l'azienda ha aumentato il TFR. Quindi è necessario cambiare subito la gestione della fabbrica ".

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“Invece di continuare a seguire la strada che dovrebbe portare a un piano industriale e ambientale, continuiamo a seguire queste regole. È chiaro che non intendiamo mettere in discussione il decreto, ma probabilmente non può che acuire le frizioni in questo ambito anche di più", si legge nelle parole.glavni tajnik Cisl Taranto-Brindisi, Gianfranco Solazzo. Per Solazz «c'è bisogno di dialogo, c'è bisogno di placare questa realtà. In questo momento il nostro pensiero va ai lavoratori di questa fabbrica, Acciaierie d'Italia, Ilve in gestione straordinaria e la città".

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Author: Velia Krajcik

Last Updated: 07/31/2023

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